Scuola Emiliana

L’artista dell’opera qui a tergo sembra riconducibile alla Scuola Emiliana seicentesca, plausibilmente attivo attorno alla seconda meta’ del secolo, per le grazie classiche e la morbida stesura. Il dipinto trova analogie formali e stilistiche con le opere di Carlo Cignani, Bologna, 1628 – Forlì, 1719. L’opera dal tono intimo e tenuamente chiaroscurale documenta l’equilibrio dell’artista tra il gusto naturalistico e la volontà di idealizzare le sue immagini devozionali. In questo caso si rileva la sua propensione a rileggere i testi pittorici di Correggio, Guercino e Annibale Carracci.